Quale novità ci sono in merito al voucher innovation manager? Eravamo rimasti alla legge di bilancio pubblicata in gazzetta ufficiale a gennaio 2019 nella quale all’art. 1 commi 228-230-231 è stato previsto l’istituzione di un aiuto per l’acquisto di consulenza specialistica. Finalmente qualche giorno fa, il Ministro dello Sviluppo economico ha firmato il decreto che fissa i requisiti che PMI e reti d’impresa, che intendano avvalersi di un innovation manager, devono possedere per accedere all’agevolazione.
Il voucher innovation manager, previsto per il 2019 e il 2020, servirà a finanziare l’acquisto di prestazioni consulenziali finalizzate a sostenere i processi di trasformazione digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale Impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa.
Per i due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, alle micro e piccole imprese è riconosciuto un contributo a fondo perduto, nella forma di voucher, per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
Il contributo è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta in misura pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40.000 euro.
Alle medie imprese il contributo di cui al primo periodo è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta in misura pari al 30% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25.000 euro.
In caso di adesione a un contratto di rete avente nel programma comune lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, il contributo è riconosciuto alla rete in misura pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo complessivo di 80.000 euro.
I contributi saranno subordinati alla sottoscrizione di un contratto di servizio di consulenza tra le imprese o le reti beneficiarie e le società di consulenza o i manager qualificati iscritti in un elenco istituito con apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico.