Cultura Crea Agevolazioni nel settore dell’industria turistica-culturale

Ottobre 2, 2023

IL GRUPPO DI FINANZIAMENTIPUGLIA OFFRE LA SUA CONSULENZA SULLA MISURA CULTURA CREA

BANDO ATTIVO DALLA DATA DEL 14 SETTEMBRE 2017 e AGGIORNATO AL 18/08/2020

Cos’è CULTURA CREA

Cultura Crea” è un programma di incentivi per creare e sviluppare iniziative imprenditoriali nel settore dell’industria culturale-turistica e per sostenere le imprese no profit che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. È promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) per sostenere la filiera culturale e creativa delle regioni interessate e consolidare i settori produttivi collegati, rafforzando la competitività delle micro, piccole e medie imprese. e’ UN BANDO RIVOLTO A TRE TIPOLOGIE DI SOGGETTI: NUOVE IMPRESE, IMPRESE GIA’ OPERATIVE E IMPRESE TERZO SETTORE (ONLUS ed IMRPESE SOCIALI).

INTERVENTI PER LE NUOVE IMPRESE DELL’INDUSTRIA CULTURALE

Requisiti soggetti beneficiari

possono presentare domanda di ammissione alle agevolazioni le imprese in possesso di requisiti, alcuni dei quali sono di seguito elencati:

  1. risultano costituite da non oltre trentasei mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione in forma societaria di capitali o di persone, ivi incluse le società cooperative;
  2. sono iscritte, alla data di presentazione della domanda, nel Registro delle Imprese tenuto presso la C.C.I.A.A. territorialmente competente;
  3. risultano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;
  4. possiedono una situazione di regolarità contributiva ed altri requisiti.

Possono altresì richiedere le agevolazioni sul presente titolo le persone fisiche che intendono costituire una impresa.

Programmi di investimento ammissibili alle agevolazioni

Sono ammissibili alle agevolazioni esclusivamente i programmi di investimento:

  1. di importo non superiore a € 400.000,00;
  2. realizzati dalle nuove imprese presso una unità produttiva ubicata nel territorio delle Regioni Puglia ed altre Regioni;
  3. relativi alle attività economiche elencate all’allegato 2 del Decreto (verificherà il nopstro studio i requisiti);
  4. che prevedono l’introduzione di innovazioni di processo, di prodotto o servizio, organizzative, di mercato, in una delle seguenti aree: d.1) economia della conoscenza – sviluppo e/o applicazione di tecnologie innovative e/o tecnologie chiave abilitanti per la creazione e/o l’implementazione di dati e informazioni in grado di accrescere, qualificare o innovare le modalità e gli strumenti di archiviazione, organizzazione, condivisione, accessibilità, e gestione delle conoscenze legate all’industria culturale; d.2) economia della conservazione – sviluppo e applicazione di processi e protocolli innovativi nel quadro delle attività conservative – restauro, manutenzione, recupero, rifunzionalizzazione – relativamente a materiali, tecnologie, tecniche e strumenti adottati, con particolare riferimento alle attività di diagnostica di monitoraggio e di analisi per la valutazione della vulnerabilità, alle attività di prevenzione e di gestione dei rischi e dei fattori di degrado, ai materiali e alle tecniche di intervento, alle soluzioni impiantistiche innovative ed energeticamente efficienti, applicate al patrimonio materiale ed immateriale; d.4) economia della fruizione – sviluppo di: a) modalità e strumenti innovativi di offerta di beni e sistemi di beni in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio; b) piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione, estendibili anche a specifiche categorie della domanda; c) dispositivi ed applicazioni a supporto e assistenza di specifici target di domanda e fruizione; d) attività legate all’incremento dell’offerta collegata alla fruizione turistico culturale; d.5) economia della gestione – sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.

Costi e spese ammissibili 

Sono ammissibili i costi sostenuti direttamente dai soggetti beneficiari a partire dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, concernenti le seguenti voci di investimento:

  1. macchinari, impianti, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione;
  2. beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know how e conoscenze tecniche, anche non brevettate. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie per poter valutare la congruità del prezzo.

Sono, altresì, ammissibili i seguenti costi di gestione, nel limite del 20% dell’importo, sostenuti a partire dalla data di presentazione della domanda di agevolazione e, comunque, entro e non oltre 6 (sei) mesi dalla data di ultimazione dell’intervento:

  1. personale interno qualificato del soggetto beneficiario, limitatamente alle figure professionali di elevato profilo, in possesso, cioè, di un diploma di scuola secondaria di secondo grado ed assunte a tempo indeterminato dopo la data di presentazione della domanda ed impiegato nell’area produttiva; il costo del personale interno è determinato sulla base del costo aziendale annuo complessivo per risorsa;
  2. servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  3. consulenze esterne specialistiche prestate da Università e Centri di ricerca pubblici o da imprese e persone fisiche dotate di documentate competenze in materia, a condizione che siano connesse all’investimento e funzionali all’avvio delle attività.

Forma e misura delle agevolazioni

Alle nuove imprese possono essere concessi congiuntamente:

  1. un finanziamento agevolato, a tasso d’interesse pari a zero, in misura pari al massimo al 40% della spesa ammessa e della durata massima di otto anni di ammortamento, oltre ad un preammortamento di un anno per il periodo di realizzazione dell’intervento; la misura è elevabile al 45% in alcuni particolari casi;
  2. un contributo a fondo perduto, in misura pari al massimo al 40% della spesa ammessa, elevabile fino al 45% in casi particlari.

La somma del finanziamento agevolato a tasso zero e del contributo a fondo perduto è pari all’80% della spesa ammissibile. L’importo massimo è incrementato al 90% in caso l’impresa richiedente abbia le caratteristiche di impresa femminile o impresa giovanile o sia in possesso del rating di legalità.

Le nuove imprese beneficiarie devono garantire la copertura finanziaria residua del programma di investimento e gestione apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie per un importo pari alla quota parte della spesa ammissibile non coperta dalle agevolazioni.

Il totale delle agevolazioni concesse sulle spese di gestione non può superare in alcun caso il 20% del totale delle agevolazioni concesse. Le spese di gestione sono finanziate esclusivamente con finanziamento agevolato.


INTERVENTI PER LE IMPRESE DELL’INDUSTRIA CULTURALE, TURISTICA

Requisiti soggetti beneficiari

Possono presentare domanda di agevolazioni di cui al presente Titolo le imprese in possesso dei seguenti requisiti: a) risultano costituite da non meno di 36 (trentasei) mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione in forma societaria di capitali o di persone, ivi incluse le società cooperative di cui all’art. 2511 e seguenti del codice civile; b) sono iscritte, alla data di presentazione della domanda, nel Registro delle Imprese tenuto presso la C.C.I.A.A. territorialmente competente; c) risultano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in stato di scioglimento o liquidazione e non sono sottoposte a procedure di fallimento o di concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o volontaria e ad amministrazione controllata o straordinaria; d) si trovano in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente; e) possiedono una situazione di regolarità contributiva; f) hanno titolo a ricevere aiuti “de minimis” secondo quanto disposto dal Regolamento de minimis; g) hanno restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dalla Pubblica Amministrazione un ordine di recupero; h) non rientrano tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea di cui all’art. 4 DPCM 23/05/2007.

Programmi di investimento ammissibili alle agevolazioni

Sono ammissibili alle agevolazioni di cui al presente Titolo esclusivamente i programmi di investimento:

  1. di importo non superiore a € 500.000,00;
  2. realizzati dalle imprese presso una unità produttiva ubicata nel territorio dei Comuni elencati
  3. relativi a una o più della attività economiche elencate all’allegato 3 al decreto;
  4. inseriti in una o più delle seguenti aree: i. fruizione turistica e culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori; ii. promozione e comunicazione per la valorizzazione delle risorse culturali; iii. recupero e valorizzazione di produzioni locali di beni e servizi.

Costi e spese ammissibili

Sono ammissibili i costi sostenuti direttamente dai soggetti beneficiari a partire dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, concernenti le seguenti voci di investimento:

  1. macchinari, impianti, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione;
  2. beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know how e conoscenze tecniche, anche non brevettate. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie per poter valutare la congruità del prezzo.

Sono, altresì, ammissibili i seguenti costi di gestione, nel limite del 20% dell’importo, sostenuti a partire dalla data di presentazione della domanda di agevolazione e, comunque, entro e non oltre 6 mesi dalla data di ultimazione dell’intervento:

  1. personale interno qualificato del soggetto beneficiario, limitatamente alle figure professionali di elevato profilo, in possesso, cioè, di un diploma di scuola secondaria di secondo grado ed assunte a tempo indeterminato dopo la data di presentazione della domanda ed impiegato nell’area produttiva; il costo del personale interno è determinato sulla base del costo aziendale annuo complessivo per risorsa;
  2. servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  3. consulenze esterne specialistiche prestate da Università e Centri di ricerca pubblici o da imprese e persone fisiche dotate di documentate competenze in materia, a condizione che siano connesse all’investimento e funzionali all’avvio delle attività.

Forma e misura delle agevolazioni

Alle imprese possono essere concessi, ai sensi e nei limiti del Regolamento de minimis, congiuntamente:

  1. un finanziamento agevolato, a tasso d’interesse pari a zero, in misura pari al massimo al 60% della spesa ammessa e della durata massima di otto anni di ammortamento, oltre ad un preammortamento di un anno per il periodo di realizzazione dell’intervento; la misura è elevabile al 65%;
  2. un contributo a fondo perduto, in misura pari al massimo al 20% della spesa ammessa; la misura è elevabile al 25% in alcuni casi particolari. In tutti i casi in cui i suddetti massimali non siano raggiungibili, il contributo totale concesso avrà comunque la seguente composizione: – fondo perduto pari al 25% del totale dei contributi concessi; – finanziamento agevolato pari al 75% del totale dei contributi concessi.

Il totale delle agevolazioni concesse sulle spese di gestione non può superare in alcun caso il 20% del totale delle agevolazioni concesse. Le spese di gestione sono finanziate esclusivamente con finanziamento agevolato.


 INTERVENTI PER IL TERZO SETTORE NELL’INDUSTRIA CULTURALE

Requisiti soggetti beneficiari

Possono presentare domanda di ammissione alle agevolazioni di cui al presente Titolo i soggetti del terzo settore in possesso dei seguenti requisiti:

  1. se imprese, sono costituite in forma societaria, ivi incluse le società cooperative ed iscritte, alla data di presentazione della domanda, nel Registro delle Imprese tenuto presso la C.C.I.A.A. territorialmente competente;
  2. se ONLUS essere iscritte, alla data di presentazione della domanda, presso l’anagrafe delle ONLUS secondo quanto previsto dal d.lgs. 4 dicembre 1997, n.460 e ss.mm.ii;
  3. risultano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in stato di scioglimento o liquidazione e non sono sottoposti a procedure di fallimento o di concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o volontaria e ad amministrazione controllata o straordinaria;
  4. si trovano in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente;
  5. possiedono una situazione di regolarità contributiva ed altro.

Programmi di investimento ammissibili alle agevolazioni

Sono ammissibili alle agevolazioni esclusivamente i programmi di investimento:

  1. di importo non superiore a € 400.000,00;
  2. realizzati dai soggetti del terzo settore presso una unità produttiva ubicata nel territorio dei Comuni elencati nell’allegato 1, sezione B al decreto;
  3. relativi a una o più della attività elencate all’allegato 4 al decreto;
  4. inseriti in una o più delle seguenti aree: i. attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; ii. attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio; iii. attività di animazione e partecipazione culturale.

Costi e spese ammissibili

Sono ammissibili i costi sostenuti direttamente dai soggetti beneficiari a partire dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, concernenti le seguenti voci di investimento:

  1. macchinari, impianti, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione;
  2. beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know how e conoscenze tecniche, anche non brevettate. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie per poter valutare la congruità del prezzo.

Forma e misura delle agevolazioni

Ai soggetti del terzo settore può essere concesso un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa. La copertura della spesa ammessa è aumentata al 90% in caso il soggetto richiedente sia qualificabile come impresa ed abbia le caratteristiche di impresa femminile o impresa giovanile o sia in possesso del rating di legalità. 

I soggetti del terzo settore beneficiari devono garantire la copertura finanziaria residua del programma di investimento e gestione apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie per un importo pari alla quota parte della spesa ammissibile non coperta dalle agevolazioni.

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