Industria 5.0: cos’è la quinta rivoluzione industriale e il ruolo dell’Europa

Novembre 20, 2023

COS’È L’INDUSTRIA 5.0?

“Industria 5.0” è il titolo del rapporto che la Commissione Europea ha pubblicato a gennaio 2021.

Sottotitolo: “Verso un’industria europea sostenibile, umanocentrica e resiliente”.

Per la Commissione Europea, “L’industria 5.0 riconosce il potere dell‘industria di raggiungere obiettivi sociali al di là dei posti di lavoro e della crescita per diventare un fornitore di prosperità resiliente, facendo sì che la produzione rispetti i limiti del nostro pianeta e mettendo il benessere dei lavoratori al centro del processo di produzione”.
Il termine “Industry 5.0” è comparso per la prima volta nel 2015 in un articolo Linkedin del businessman Michael Rada, in cui si sosteneva un ritorno alla centralità dell’ambiente e delle persone nel processo industriale.
Nel 2016 la Keidanren, la più importante federazione imprenditoriale giapponese, ha presentato il concetto di “Society 5.0”: una società che cerca di bilanciare lo sviluppo economico con la risoluzione dei problemi socio-ambientali, in cui le tecnologie vengono usate non solo per profitto ma per migliorare la qualità della vita di ogni cittadino. Alla base, un assunto
semplice: il modo in cui le persone provvedono al loro sostentamento è collegato al modo in cui costruiscono la loro società.

Nel 2018 Esben H. Østergaard, co-inventore dei cobot UR, dalla rivista dell’International Society of Automation ha puntualizzato come l’industria 4.0 rischiasse di sprecare la creatività, il problem solving e la capacità critica proprie dell’umano per lavori da robot, fallendo l’opportunità di realizzare la personalizzazione di massa abilitata dall’industria 4.0
stessa. Per Østergaard, l’industria 5.0 era il ritorno del tocco umano nella produzione. Il rapporto 2021 della Commissione Europea si inserisce nell’ambito delle principali iniziative politiche su industria e tecnologia come la proposta di
regolamento sull’Intelligenza Artificiale, il Green Deal, la strategia industriale, l’agenda delle competenze e il piano d’azione per l’istruzione digitale.

All’Industria 5.0 non basta utilizzare le tecnologie abilitanti e in parte presenti già nell’Industria 4.0 come l’interazione uomo-macchina individualizzata, i materiali intelligenti, i digital twin e la simulazione industriale, l’Intelligenza Artificiale, le tecnologie di Big Data Analytics e quelle per la smart energy: vuole utilizzarle nel rispetto delle persone e dell’ambiente e
come supporto per affrontare cambiamenti geopolitici e catastrofi naturali.


QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELL’INDUSTRIA 5.0?

Umanocentrica

L’Industria 5.0 così come presentata nel rapporto della Commissione Europea si caratterizza per umanocentricità, sostenibilità e resilienza. Prima le persone: l’Industria 5.0 mette gli esseri umani al centro dei processi di produzione. La tecnologia viene utilizzata a servizio della qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori, e non viceversa. Una delle conseguenze è un approccio più attento ai diritti fondamentali come la privacy, l’autonomia, la dignità umana. Un’altra è guidare e formare il lavoratore grazie alla tecnologia rispetto alle sue necessità anziché farlo adattare in tempi anche
non-umani alle esigenze della tecnologia. La domanda diventa: cosa la tecnologia può fare per noi?

Sostenibilità

L’industria 5.0 è sostenibile: garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. Riutilizza e ricicla le risorse naturali o comunque ne evita l’esaurimento, ottimizza il consumo energetico e le emissioni, sviluppa processi circolari che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività. Una riduzione che può avvenire grazie all’utilizzo di apposite tecnologie per ogni fase del ciclo di vita del prodotto/servizio, a partire dalla simulazione fino all’ottimizzazione della supply chain. Dai digital twin alla prototipazione rapida, dalla scelta dei materiali all’utilizzo dell’IoT negli impianti fino ai diversi software di controllo e gestione della produzione e del post-vendita basati sulla data analytics.

Resilienza

L’industria 5.0 è resiliente: capace di reagire ai cambiamenti improvvisi, anche traumatici, senza riportare conseguenze permanenti. Ha quindi sviluppato un alto grado di robustezza nella produzione, garantisce alti livelli di continuità operativa e disaster recovery, ha una capacità produttiva adattabile e processi commerciali flessibili, in grado di garantire prodotti e/o
servizi anche in caso di pandemie, catastrofi naturali, cambiamenti geopolitici.


DIFFERENZA TRA INDUSTRY 4.0 E INDUSTRY 5.0

Industry 4.0 è sinonimo di quarta rivoluzione industriale: dopo la prima rivoluzione dei macchinari a vapore di fine ‘700, la seconda dell’energia elettrica e della chimica con la produzione di massa di fine ‘800, la terza dell’informatica e dell’elettronica con l’automazione dagli anni ’70 del 1900, l’industria 4.0 si basa sull’Internet of Things e la comunicazione di dati in tempo reale per una fabbrica ubiqua, fisica e virtuale nello stesso tempo. Industria 4.0 è un paradigma focalizzato sulle tecnologie abilitanti, quindi su efficienza e produttività. Industria 5.0 non è tanto una rivoluzione tecnologica
quanto culturale: un paradigma focalizzato sulle persone e sull’ambiente, quindi su qualità della vita e sostenibilità al centro del processo di produzione, con il supporto delle tecnologie dell’industria 4.0.


GLI EFFETTI DELL’INDUSTRIA 5.0 SULLE AZIENDE

Industria 5.0 ricolloca le aziende nella contemporaneità in cui agiscono, e le rende co-responsabili del benessere della società e del pianeta, quindi attraenti per investitori e consumatori. Le caratteristiche di Industria 5.0 cambiano i modelli
di business, favorendo i modelli circolari, aumentando la servitizzazione, stimolando la produzione di massa personalizzata, migliorando l’adattabilità dei processi produttivi. Nell’industria 5.0, il lavoratore viene considerato un investimento, che consente all’impresa di crescere. Viene quindi formato, responsabilizzato e coinvolto nella progettazione e nell’esecuzione delle nuove tecnologie industriali. Viene sollevato dai compiti più ripetitivi e pericolosi, svolti dai robot, e stimolato a
mettere a frutto le proprie capacità.

L’industria 5.0 utilizza le nuove tecnologie per rendere più sicuri e inclusivi gli ambienti di lavoro, per aiutare i lavoratori a controllare e gestire meglio i rischi di burnout del lavoro digitalizzato, per ridurre l’impatto ambientale. Si assicura che l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non mini la dignità del lavoratore e garantisce la possibilità di ricevere sempre una spiegazione di una decisione algoritmica in caso di violazione. L’industria 5.0 per le sue caratteristiche attira e trattiene
meglio i talenti, ottimizza i consumi, aumenta la propria produttività grazie all’adattabilità ai cambiamenti.


Le aziende sono pronte a raccogliere la sfida?


I DATI E LE INFORMAZIONI SONO STATE PRELEVATE DAL DOCUMENTO PUBBLICATO DA: NETWORKDIGITAL 360 ED INDUSTRY4BUSINESS

Testi a cura di Josephine Condemi Giornalista


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