La guerra in Ucraina ha creato l’interruzione delle catene di approvvigionamento di gas e alcune tipologie di materie prime e avviato un processo di aumento dei prezzi dei fattori di produzione correlabili anche all’applicazione delle misure economiche restrittive comprese le sanzioni imposte dall’Unione europea e dai suoi partner internazionali.
Lo imprese nazionali hanno subito un contraccolpo importante in termini di aumenti appunto dei costi dei fattori produttivi in maniera improvvisa ed insostenibile per il mercato attuale.
Lo stato come risposta alle difficoltà pocanzi indicate ha previsto col decreto aiuti il potenziamento dell’intervento del Fondo di garanzia PMI, previa approvazione della Commissione Europea, per i finanziamenti concessi successivamente al 18 maggio 2022 (data di entrata del decreto) e fino al 31 dicembre 2022 e finalizzati alla realizzazione di obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o del consumo energetici. Il potenziamento della garanzia del Fondo PMI può arrivare al 90%.
La garanzia è concessa:
- entro il limite di 5 milioni di euro, per un importo massimo del finanziamento assistito da garanzia non superiore al maggiore tra il 15% del fatturato annuo totale medio degli ultimi 3 esercizi conclusi (se l’impresa ha iniziato la propria attività successivamente al 31 dicembre 2019, deve fare riferimento al fatturato annuo totale medio degli esercizi effettivamente conclusi) e il 50% dei costi sostenuti per l’energia nei 12 mesi precedenti il mese della richiesta di finanziamento;
- a titolo gratuito, nei confronti delle imprese, localizzate in Italia, che operino in uno o più dei 26 settori indicati nell’allegato I del Temporary Framework crisi Ucraina-Russia.